Iridescente aperitivo trai girasoli di metà Agosto all’ora meditabonda del tramonto:
noccioline al wasabi (山葵) & multiforme selezione d’olive: Taggiasche in salamoia, Itrane “mosce” cotte al sole + “pistate” cioè schiacciate con la pietra dunque condite in extra-vergine, aglio fresco e finocchietto selvatico.
Parmigiano Reggiano con primizia di fichi appena colti dall’albero a sostenere un’incredibile batteria in verticale di Brunelli Biondi Santi Tenuta il Greppo:
– 1995 Riserva, il più giovane e forse – proprio a voler fare le pulci – il meno entusiasmante della serie pur se eccelso ed indiscutibilmente il migliore dei Brunelli in circolazione della medesima come di più recenti annate..
– 1983, se la gioca assieme alla ’78 come il sangiovese della serata per purezza, potenza, freschezza, fragranza, integrità, persistenza, cristallinità imperiture..
– 1981, imponente al naso, davvero olfatto irraggiungibile per liquirizia, balsamicità ed erbe mediterranee pur se meno profondo e duraturo al palato come da aspettative odorose..
– 1978.. annata strepitosa per un Brunello assolutamente serissimo ed eccezionale in termini d’austerità, pulizia, intransigenza, fragranza, ultra-trentennale serbevolezza: sangue ed ossa, carne e spirito, anima e corpo del Sangiovese!
(Thanks to Guntis Brands)