Breve ma veridica storia portatile della pornografia, perché non di solo cibo e vino si campa! Per il piacere compulsivo di amici e amiche pornomani/pornofile o ancora meglio, per il loro godimento scopofilo – prima di leggere alla lettera e fare del facile sarcasmo andate a controllarvi il significato della parola, maligni! – , traduco questo pruriginoso articolo di Carrie Weisman da AlterNet.. e, buone “scopofilate” a tutti!
Oltre alla traduzione anche la ricerca iconografica e il setacciamento d’archivio digitale-cartaceo è sempre a cura del sottoscritto/mentecatto/scrivente.. medesimo.
Breve ma assai fascinosa Storia del Porno. “Il sesso è sempre stata una storia degna di essere condivisa.”
I rapporti della società con il sesso non sono proprio quello che si direbbe una relazione sana. Certo ci piace, ma ci piace anche mantenere dal sesso una certa distanza di sicurezza. Godiamo nell’osservare altre persone che lo fanno, ma altre volte non ci piace proprio per niente. Il porno ci ha sempre concesso una sorta di misura di controllo su quando vediamo far sesso e quando no.
Nel 2009 uno studioso di Montreal Simon Louis Lajeunesse s’è trovato costretto ad abbandonare una ricerca sugl’effetti della pornografia negl’uomini perché incapace di individuare un gruppo di comando, vale a dire che non è stato in grado di trovare un singolo individuo sui 20 anni che non avesse mai visto del materiale pornografico. Dunque il porno è ovunque, sempre popolare, è stato ed è incredibilmente così già da lungo tempo.
La Venere di Willenford è una delle prime descrizioni maschili di un corpo nudo, questa statuetta grande poco più di 10 centimetri ritorvata lungo gl’argini del Danubio in Austria, è stata datata ad oltre 25.000 anni fa. I Greci e i Romani ci hanno lasciato innumerevoli racconti di sesso etero e omosessuale, sesso orale, orge e molto altro ancora. Il Kama Sutra, un testo del II sec. DC. (NdT. stando alle datazioni di John Keay, correggo l’autrice che data invece al III sec) è a tutt’oggi ancora riconosciuto come pietra di paragone culturale di ogni attitudine sensuale alla vita; la traduzione del titolo suona più o meno come: “Trattato sul Piacere”.
Ma forse la più grande collezione di arte erotica antica è stata scoperta dagli scavi di Pompei. Gli archeologi hanno trovato centinaia di immagini sessualmente esplicite, sculture, affreschi che decoravano bordelli, bagni pubblici e case comuni. Uno degl’oggetti più famosi ritrovati nell’antica città di Pompei è una scultura del dio Pan mentre sta copulando con una capra. Se l’atto sessuale rende certa gente schizzinosa la bestialità provoca addirittura un intenso attacco di nervi. Questa di Pan assieme a centinaia tra altri affreschi e sculture fu da subito messa in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ma dopo che Francesco I delle Due Sicilie l’ebbe visitato ordinò immediatamente che il materiale più esplicito fosse messo in un altro posto che infine sarebbe stato denominato il Gabinetto Segreto. I reperti sono così rimasti nascosti per oltre un secolo.
Le nuove tecnologie introducono nuovi strumenti per raccontare le storie e il sesso è sempre stata una storia degna di essere condivisa. Come ha scritto una volta Damon Brown su Playboy: “se inventiamo una macchina, la prima cosa che faremo – dopo averci guadagnato su – è tentare di utilizzarla per guardare dei filmini porno.”
Sin da quando Gutemberg ha inventato la stampa nel 1440, il porno ha velocemente trovato la sua dimora ideale nella letteratura. Nel 1524 fu pubblicato il primo libro di incisioni erotiche. Nel 1749 John Cleland ha scritto il romanzo erotico Fanny Hill: Memorie di una Donna di Piacere. Ma riuscire a far girare e diffondere il materiale non era così semplice. Cleland ed il suo editore originario furono arrestati ed immediatamente incarcerati subito dopo la pubblicazione del libro. Il Boston Globe del tempo racconta che un vescovo denunciava il libro come: “la cosa più disgustosa che abbia mai visto”. Il romanzo tratta di temi quali bisessualità, voyeurismo, sesso di gruppo e masochismo. Il libro fu giudicato “osceno” e rimase clandestino negli Stati Uniti fino al 1966.
Nel 1839 ci furono i dagherrotipi (una versione primitiva della fotografia). Ovviamente, qualche individuo piuttosto intraprendente trovò subito il modo di usare la tecnologia a servizio di intenti pornografici. Il professor Joseph Slade in un suo saggio del 2006 suggerisce che il primo dagherrotipo pornografico sia emerso nel 1846. L’immagine ritraeva: “un uomo piuttosto solenne che con cautela estrema inserisce il suo pene nella vagina di un’altrettanto solenne donna di mezza-età.” Undici anni dopo questa foto, la parola “pornografia” fu aggiunta ufficialmente nella lingua Inglese. Al tempo, però la definizione era questa: “scrivere di prostitute”.Alla fine eccoci nell’era del cinema. Il Bacio di Thomas Edison fu commercialmente disponibile sul mercato nel 1896. Come insinua il titolo, il film descrive il primo bacio cinematografico. Potrebbe risuonare un po’ troppo convenzionale ai giorni nostri, ma al tempo provocò un certo scandalo. Dunque anche in questo caso, non è dovuto passare molto tempo prima che altri registi cominciassero a produrre materiale più spinto.
I primi del ‘900 hanno segnato un’epoca con i cosiddetti “stag film“. Questo tipo di filmati erano del tutto girati consumati e distribuiti illegalmente, ed erano rappresentativi della cruda, – sebbene sempre in rapida crescita – industria del porno americana. I registi di questi “stag” generalmente facevano affidamento su narrazioni disconnesse a favore di più vivide descrizioni di nuda e cruda sessualità. Il professor Slade suggerisce che: “il raffinato dilettantismo” di questi film “riafferma l’autenticità della sessualità umana.”Questi filmini il più dell volte contrabbandati da commessi viaggiatori, erano generalmente consumati durante festicciole tra celibi, eventi di gruppo ed altri esclusivi raduni tra confraternite maschili. Ricercatori del Kinsey Institute credono che tra il 1915 ed il 1968 sono stati prodotti approssimativamente 2000 di questi film “stag” .A dispetto delle complicazioni dovute alla difficile produzione e distribuzione dai contenuti pornografici, il materiale è rimasto sempre popolare e talmente diffuso, che a partire dal 1951 è stato formalmente introdotto il Divieto ai Minori. Due anni dopo Hugh Hefner che al tempo aveva 27 anni, fonda Playboy.
Ma le cose non sono certo continuate senza incidenti. Nel 1957 Samuel Roth a New York fu accusato di spedire materiale osceno attraverso la sua libreria. Il caso alla fine arrivò alla Corte Suprema dove 6 giudici su 9 decretarono che l’oscenità era un linguaggio non ai sensi di Legge ed il Congresso poteva così bandire quel materiale che fosse: “totalmente senza alcun riscatto di rilevanza sociale”. Così facendo la legge mise a maggior rischio anche la pornografia più convenzionale. Roth fu accusato di oscenità in diverse occasioni, uno di questi casi coinvolse proprio il romanzo proibito Fanny Hill.
Nel 1966 Lasse Braun ribaltò la scena e sarebbe alla fine diventato uno dei più celebrati nomi nel mondo del porno. Cominciò girando filmini muti clandestini da 8mm con titoli quali: Golden Butterfly, Blow-Up ’70 e Sex on the Motorway. Dal 1968 Braun, (ufficialmente noto come AGF) aveva accumulato diversi casi criminali a suo carico come editore, produttore e distributore di materiale “osceno” o materiale “contro il comune senso del pudore”. (La Danimarca sarebbe diventata la prima nazione europea a legalizzare tutte le forme di pornografia già dal 1969).
Qualcuno ritiene l’originale Braun un vero e proprio “militante del porno” e una guida nella lotta alla legalizzazione del materiale per adulti. La sua società, AB Beta Film, è stata la prima a produrre film hard a colori. Braun è stato anche il primo regista europeo ad essere inserito nella Hall of Fame degli AVN (Adult Video News), suo figlio Axel Braun è stato il secondo.Il socio in affari di Braun, Reuben Sturman, controllava invece le cose sul fronte americano. Per rendere i film ancora più accessibili Sturman comincia a proiettare i lavori di Braun nelle sue cabinette “peep show”. Le macchine a gettoni proiettavano i film a circuito chiuso in queste cabinette chiuse. Quando il tempo misurato a gettoni si esauriva il film s’interrompeva. Se gli spettatori bramavano vedere più materiale tutto quello che avrebbero dovuto fare era inserire un altro quarto di dollaro. Sturman fece in modo di dotare ogni singola cabinetta con una scatola di salviette di carta. Queste cabinette furono successivamente chiamate “paga e spruzza”. Tra il 1971 e il 1974, Sturman aveva già aperto 60,000 di questi peep-show per tutta l’America e il Canada. Fu proprio in questi anni che il porno cominciò a diventare commerciale. Gli anni ’70 sono spesso definiti “L’Epoca d’Oro del Porno“, e questo soprattutto grazie ad un’epocale decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti. Nel caso di Miller contro lo stato della California la Corte sentenziò una ridefinizione della propria visione di “oscenità”. La sentenza comportò dunque un drammatico calo di persecuzioni contro l’oscenità per tutta la nazione.In questi anni, Ron Jeremy, Nina Hartley, Peter North ed altri volti familiari apparvero sulla scena. Nel 1972 esce il primo filmetto porno internalzionale: Dietro la Porta Verde. In quello stesso anno anche Gola Profonda fu un enorme successo nei cinema di tutto il mondo, con Linda Lovelace che interpreta una donna frigida e frustrata che impara a suo giovamento di avere il clitoride infilzato in fondo alla trachea.
Ma per quanto popolari e di successo questi film potessero essere, gli spettatori lamentavano la difficoltà di goderne in un contesto sessuale più solitario, e questo avvenne solo con l’arrivo della tecnologia del video. Nel 1976 la JVC introdusse le videocassette (VHS Video Home System), un formato che avrebbe reso la “tecnologia in video” qualcosa di molto famigliare.
Gli analisti di PornHub hanno stabilito che nel 1978 meno dell’1% possedeva un videoregistratore, ma “un incredibile 75 % delle videocassette vendute sul mercato” consistevano in materiale pornografico. Ora noi lo diamo per scontato, ma la possibilità di metter pausa, accelerare in avanti o indietro il video e riguardare le scene a piacere ha completamente cambiato l’esperienza della visione. I fanatici del porno su internet possono senz’altro immedesimarsi, quando si persegue la ricerca del piacere un’esperienza personalizzata spesso è la cosa migliore e l’home video ha consentito agl’individui un ulteriore passo in avanti in questo senso permettendogli addirittura di registrare le proprie esperienze sessuali (da qui intuiamo perché l’espressione “home-made/fatto-in-casa” può suonare anche così sconcia). Questo tipo di intrattenimento sarebbe diventato un affare gigantesco solo pochi anni dopo. La registrazione porno di Kim Kardashian realizzata nel 2007 è il video più visualizzato di tutti i tempi con più di 93 milioni di visualizzazioni.
Quindi nel 1991 con internet il mondo del porno cambia per sempre volto. Il primo sito porno risale al 1994. Dal 2012 Xvideos diventa il più grande sito porno nella rete con 4.4 miliardi di pagine visualizzate ogni mese. Allo stesso tempo Extreme Tech ha fatto notare che Xvideos era tre volte più vasto del sito della CNN o di ESPN (Entertainment and Sports Programming Network) e due volte Reddit, aggiungendo che “LiveJasmin non è tanto più piccolo. YouPorn, Tube8 e PornHub – sono tutti dei siti enormi, degl’immensi meccanismi per far soldi che sovrastano qualsiasi altro sito internet eccetto Google e Facebook.” Oggi Xvideos è classificato al 43esimo posto tra i siti più popolari della rete.
Molte società di intrattenimento per adulti hanno trovato una propria collocazione nella rete, ma allo stesso modo anche siti amatoriali, feticisti, siti in streaming e molto altro ancora. Ora che le piattaforme interattive stanno pompando a tutto gas, il porno sta già entrando in un’altra nuova fase ed è più accessibile che mai. Ovviamente la pornografia non avrebbe avuto alcun senso d’esistere senza la controspinta di quanti vorrebbero debellarla. Gruppi quali NoFap e Fight the New Drug argomentano che la pornografia su internet sta cominciando a sovraeccitare all’eccesso il cervello della persone portandole ad un’inevitabile dipendenza.L’attivista dell’Anti-porno Robert Jensen autore di Godere: la Pornografia e la Fine della Mascolinità propone delle articolate discussioni che meritano tutta la nostra attenzione, non tutti concordano però. Le nostre relazioni con la pornografia sono sempre un ammasso di opinioni contraddittorie e contrastanti. Alcuni la criticano aspramente altri sceglieranno di farne largo uso e consumo, ma quello su cui tutti noi siamo senz’altro d’accordo concerne i profitti alti relativi al mercato del sesso, specialmente la vendita di quella varietà di sesso esercitata a mero scopo non procreativo.
Qualche approfondimento bibliografico
- Sigmund Freud, Tre Saggi sulla Teoria Sessuale (BUR)
- Luca Canali, Vita, Sesso, Morte nella Letteratura Latina (Il Saggiatore)
- Piero Camporesi, I Balsami di Venere (Garzanti)
- Ayzad, XXX Il Dizionario del Sesso Insolito
- a cura di Pietro Longhi, Dizionario delle Pratiche Sessuali
- Alexandre Dupouy, Collection Privée de Monsieur X (Astarte)
- Alexandre Dupouy, Le premier pornographe. Photographies clandestines de la fin du XIXème siècle (Astarte)
- Gilles Néret, Erotica Univcersalis (Taschen)
- Georges Bataille, L’Erotismo (Mondadori) – La Letteratura e il Male (SE) – Le Lacrime di Eros (Bollati e Borignhieri)
- Ando Gilardi, Storia della Fotografia Pornografica (Bruno Mondadori)
- John Holmes, Re del Porno. L’Autobiografia del Piu Grande Attore Hard (DeriveApprodi)
- Roberto Curti, Visioni proibite. I film vietati dalla censura italiana (1947-1968) (Lindau, 2014) con Alessio Di Rocco
Visioni proibite. I film vietati dalla censura italiana (dal 1969 ad oggi) (Lindau, 2015) con Alessio Di Rocco