Morte innaturale dell’aggettivo naturale
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La pubblicità nei confronti servili dell’economia globale svolge il ruolo di addomestica-cani. L’abuso merceologico fino alla nausea tende a snaturare il significato originario di un aggettivo. Lo depotenzia di senso. Castra la sua portata vitale. Spegne con brutalità la sua carica d’energia espressiva ridicolizzandolo quale etichetta fra mille negli anonimi scaffali del mercato dove si svendono sogni a saldi e creme “naturali” anticellulite un tanto al chilo. Il marketing è la escort a ore del commercio.
Alla fine della fiera una volta associato l’Inno alla gioia (An die Freude) della Nona Sinfonia allo spot di un assorbente o di una pastiglia contro la cacarella a spruzzo non riusciremo più ad ascoltare Beethoven con le stesse orecchie di prima.