Multisensorialità come visione ascolto e sapore del mondo
A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu, voyelles,
Je dirai quelque jour vos naissances latentes.Arthur Rimbaud, Voyelles
La mutlisensorialità come visione/ascolto/gusto del mondo. Bisogna imparare a palpare il suono, ascoltare i colori, udire i sapori. Oggi più che mai è necessario aprirsi alla multisensorialità per mantenere in vita la sfera segreta della propria libertà mentale in un mondo sempre più proiettato all’addomesticazione dei sensi, alla manipolazione delle personalità, al controllo delle nostre predilezioni e pulsioni intime.
Studio 33 in via della Paglia a Roma offre questa preziosa opportunità di educarsi all’ascolto attraverso i diffusori Oswalds Mill Audio & Fleetwood Sound Company.
L’universo dei suoni è un microcosmo metafisico rarefatto dove, senza una mappa stellare per l’orientamento audio, ci si può solo perdere entro spazi fisici vertiginosi tra sorgenti sonore, lunghezze d’onda, corpi vibranti, ampiezza, frequenza e propagazione del suono.
Il suono così come il sapore o lo sguardo, ha una sua tridimensionalità che necessita di studio premuroso, ricerca accurata, educazione all’ascolto. La tecnologia digitale dei nostri giorni ha diffuso i contenuti su larga scala, oggi tutti possono accedere a tante, troppe informazioni – che poi è come accedere a nessuna informazione – ma i supporti di questi contenuti sono preconfezionati, sintetizzati e compattati al massimo fino a castrarli, a privarli cioè totalmente di spessore acustico, energia pulsante, calore vivo.
Qui non è questione di snobismo audiofilo ma sono convinto che preparare (manutenere) un udito allenato al “giusto suono” non è separabile dall’avere un palato cosciente di quel che mangia e beve, ovvero addestrare un occhio attento che sia in grado di distinguere con elasticità mentale e fluido giudizio critico, l’arte o l’artigianato, dall’artficioso o dal contraffatto.