È questo di cui si tratta un Prosecco Superiore Brut/Metodo Classico che fa affinamento sui lieviti al termine della seconda fermentazione in bottiglia. Il mio caro amico #SilvanoFollador crede fermamente nell’enorme potenziale di rifermentazione in bottiglia e nella sboccatura rispetto al metodo Charmat o al “sur lie” (col fondo) che possono risultare talvolta troppo abboccati se non – salvo rare e mirabolanti versioni – instabili proprio in ragione della presenza dei lieviti sospesi nel liquido. Acidità, pulizia e solari sensazioni salate è questo ciò di cui Silvano va continuamente alla ricerca nei suoi Prosecco e devo ammettere che queste sono tutte caratteristiche ho ritrovato senz’altro anche in questo Dosaggio Zero del millesimo 2010 che m’ha lasciato dritto in bocca fin da subito una sensazione rurale d’agrumi e nespole appena colti dal ramo e subito spremuti nel calice.
In abbinamento francescano su fetta di pane tostato ai ferri della cucina economica, sia con pomodorini gialli invernali, capperi di Salina e un qualche frammento di pecorino toscano a latte crudo (concepito e stagionato alla maniera sarda), ma anche con broccoletti di campo e ovetto sodo condito da un filino di extra-vergine d’oliva del buon pepe e 3 – giusto tre – goccioline di succo da mezzo limone proveniente dall’hortus conclusus sotto casa di mamma e papà.