Byon Yeongwon/Hans Werner Henze – Coesistenza di forme figure suoni
Yeong Won Byon (1921), artista sud coreano. Dopo anni di intensa formazione e studio dell’impressionismo, neoimpressionismo, fauvismo e cubismo negli anni ’40, Yeong Won Byon nel 1957 arriva a sviluppare la sua idea di “arte neoformativa”. Negli anni ’60 affronta studi di psicologia e di scienze e teorizza una “coesistenza di forme/figure” che diventa una linea guida da cui generare la serie di dipinti astratti utilizzando semplici punti e linee.
Hans Werner Henze (1926 – 2012), anche lui nei primi anni cinquanta partecipò ai celebri Ferienkurse di Darmstadt fucina delle musiche d’avanguardia nella seconda metà del ‘900. Allievo di René Leibowitz, legato all’ambiente dell’avanguardia postweberniana, ma lontano dal seriassimo integrale. Il musicista tedesco è molto interessato ai temi sociali espressi con linguaggio attento al rapporto con il pubblico come in Apollo et Hyazinthus (1948).
Del 1952 è Boulevard Solitude, un dramma lirico o un’opera in un atto unico su libretto di Grete Weil tratto dall’opera teatrale di Walter Jockisch, a sua volta una moderna rivisitazione del romanzo Manon Lescaut dell’abate Prévost (1731). Il brano è una rielaborazione della storia di Manon Lescaut, già adattata operisticamente da Auber, Massenet e Puccini, e qui trasferita a Parigi nel secondo dopoguerra. È la prima opera a tutti gli effetti di Henze, che si distingue per le sue forti influenze dal jazz e dalla canzone francese dell’epoca, nonostante la matrice dodecafonica e atonale della sua formazione musicale a cui si ribellò perché gli stava stretta o gli sembrava troppo rigida.
Henze era dichiaratamente comunista e omosessuale, dal 1953 ha vissuto a Ischia come Luchino Visconti, che scrisse per lui il libretto del suo balletto Maratona (1956). Resta famosa una dichiarazione di Henze su Luchino Visconti: “Incarnava lo charme, volendo, poteva essere molto violento e aggressivo, era circondato da gente piena di splendore e arroganza, mi sentivo fuori posto.”
Lo stile compositivo di Henze abbraccia il neo-classicismo, il jazz, la tecnica dodecafonica, lo strutturalismo e a musica aleatoria oltre alcuni aspetti della musica popolare e addirittura del rock.
Del 1976 è We come to the River (Wir erreichen den Fluss) ispirato alla guerra del Vietnam è un’opera teatrale descritta come azioni per musica piuttosto che quale opera.
Orchestratore di grande raffinatezza e tecnica, sempre in aggiornamento nel corso degli anni. Il lirismo sempre molto teso delle sue frasi musicali denota da parte dei critici un’influenza e una linea di continuità con la musica di Alban Berg o quella di Karl Amadeus Hartmann.
Un’altra personalità di grande spessore con cui il musicista tedesco ha collaborato è stata la scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann (Ruth Keller) che ha scritto per Henze i libretti del Der Prinz von Homburg (1958) e Der junge Lord (1964).
Nel 1976 Henze ha fondato il Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano, col proposito di produrre e diffondere la Nuova musica e formare i giovani attraverso il linguaggio organizzato dei suoni. A Montepulciano fu rappresentata per la prima volta la sua opera per bambini “Pollicino” (1980). Questa favola per musica è stata composta da Henze con il preciso intento pedagogico di avvicinare i giovani alla musica d’arte.
Toccata mistica è una composizione per pianoforte del 1994.
Approfondimenti
- Tra rigore e abbandono, oltre l’avanguardia. Intervista a Hans Werner Henze
- Incontro con Pollicino al Teatro Regio di Torino
- Hans Werner Henze, Canti di Viaggio. Una Vita (Il Saggiatore 2016)