[Prima edizione, pubblicata nella elegante collana Biblioteca delle Silerchie. La copertina è stata disegnata da Bruno Binosi]
Il Diario Fenomenologico di Enzo Paci ha folgorato la mia carriera di studente selvaggio durante gli anni universitari.
È un libricino ormai introvabile dove con estrema chiarezza e praticità si illustra dal vivo il significato più profondo del “mestiere di pensare”.
Bisogna immergersi in queste belle pagine se si vuole finalmente intendere che l’esercizio della filosofia è una professione artigianale a tutti gl’effetti dove invece di manifatture prodotte dal lavoro manuale – sempre mediato dall’intelletto – si producono pensieri o concetti utili a farci ragionare, a farci vivere meglio con noi stessi e con gli altri.
“(…) in ogni fatto, in ogni cosa isolata, si rivelano legami con tutte le cose, con tutti gli altri fatti. L’individuo è unico e pure è il tutto. La filosofia comincia quando questo uno-singolo scopre che ha in sé relazioni tipiche, essenziali con tutto il resto. Nessun fatto è solo individuale, nessun fatto è solo universale.” Enzo Paci