Cores do mar, festa do sol
Vida fazer todo o sonho brilharJoão Bosco
VerticaLe Trame 2016-2004
Verticale di Le Trame suddivisa in 3 batterie dalla 2016 alla 2004 saltando solo la 2011 proprio l’anno dell’uscita lucida e cosciente di Giovanna dalla DOCG, una denominazione ottusa come tante coi paraocchi nei confronti delle differenze e della complessità. Da allora Le Trame è stato “declassato” a IGT. La 2011 fu un’annata anomala per il vento caldo ad agosto perciò si decise di fare una selezione delle uve in vigna.
Alcune sere fa con un gruppo misto di amici abbiamo messo assieme una dozzina di bottiglie di Le Trame del Podere Le Boncie di Giovanna Morganti, vignaiola a Castelnuovo Berardenga che non ha certo bisogno di presentazioni per chi beve vino artigianale con cognizione di causa ormai da qualche anno.
Si tratta di dodici annate che coprono quasi per esteso i primi due decenni del 2000 tracciando un ponte temporale che profila un lavoro di estremo perfezionismo manuale da parte di Giovanna, dalla vigna alla cantina. Una vigna giardino ad alberello di Sangiovese, Colorino, Mammolo, Foglia Tonda. L’alberello costa senza dubbio più fatica lavorarlo ma ripaga nel tempo perché è più longevo e poi ha una sua dignità vegetale che di sicuro le altre forme di allevamento della vite non hanno perché troppo addomesticate dall’utilitarismo dell’uomo. E sono vini senza sconti né compromessi quelli di Giovanna soprattutto zero sconti con se stessa oltre che nei confronti di coloro che bevono il suo vino magnificamente austero, appassionato, intransigente. Territoriale e personalissimo allo stesso tempo.
I batteria: 2016 – 2015 – 2014 – 2013
Questi primi 4 vini circoscrivono la potenza e il balsamico. Tannino, terra, sale. Il balsamico traccia la linea dell’acidità, della freschezza, dell’allungo sul palato. La potenza precisa un timbro oscuro sulla lingua, definisce una materia decisamente saporita dal gusto ampio, di persistenza esemplare. Si intuisce meglio la longevità di questi vini cavernosi e solari a un tempo, soprattutto all’assaggio della III batteria cioè alla prova del tempo.
II batteria: 2012 – 2010 – 2009 – 2008
L’austerità si smorza. La compressione della I batteria qui si distende e scioglie. La gamma di queste quattro annate tende più verso tonalità ferrose, ematiche. Ma non siamo affatto nel territorio della terziarizzazione, anzi neppure nella III batteria lo saremo. Il gusto sapido di questi vini se da una parte sembra più etereo o sognante dall’altra risplende nel tratto palato-cuore-cervello come un tutt’uno fermentato di uva-sassi-sole a cui non si sfugge. Pure se non serve ricordarlo, parliamo di vini con solforose trascurabili, vini concepiti con minuziosa conoscenza tecnica e agronomica senza la sciatteria fastidiosa o l’improvvisazione tipiche dei troppi ultimi arrivati “del vino naturale del contadino”.
III batteria: 2007 – 2006 – 2005 – 2004
Nell’arco degli anni Le Trame, che porta inscritto già nel proprio nome un destino di svolgimento avventuroso nello spazio e nel tempo, libera un’energia nervosa, una forza minerale scalpitante che trova il suo apice nella 2004. Se la I batteria era la tesi la II batteria l’antitesi questa III batteria non potrà che essere la sintesi.
Colori del mare, festa del sole.
La vita fa brillare ogni sogno…
così canta João Bosco, così cantiamo anche noi a celebrare un vino struggente e una vignaiola più unica che rara. Un modello di testardaggine romantica, di sognatrice visionaria a cui dovrebbero rifarsi i vignaioli in cerca di se stessi, ispirarsi in concreto – senza mitizzare – quale cristallino esempio d’indipendenza, di studio della materia, d’approfondimento continuo in campagna e in cantina. In ascolto perenne e osservazione tenace delle vigne e del vino, in culo alle sirene del mercato, in controtendenza rispetto alle mode fottute del momento.
Evviva Giovanna Morganti! Evviva Le Trame!