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[Philip Guston (1913 – 1980) – Looking, 1964].
George Rochberg (1918 – 2005) compositore ebreo americano ha studiato al Curtis Institute of Music di Philadelphia con Natale Rosario Scalero e con Gian Carlo Menotti.
Rochberg (ascolta su Spotify) è stato per un lungo periodo esponente del serialismo, tecnica compositiva che ha abbandonato alla morte del figlio adolescente Paul nel 1964 a causa di un tumore cerebrale. A partire da questo tragico evento biografico, il musicista di Paterson dichiarò che la musica seriale era “espressivamente vuota” rivelandosi un mezzo per lui inadeguato ad esprimere tutto il suo dolore e la sua rabbia che ha potuto manifestare solo attraverso un ritorno alla musica tonale. “Contra Mortem et Tempus” è il titolo di un quartetto per flauto clarinetto viola e piano del 1965.
Questo suo cambio di rotta verso la tonalità lo ha fatto classificare dalla critica quale compositore neo-romantico o postmoderno neo-conservatore. Assai interessante dal mio punto di vista il fatto che Rochberg paragonasse l’atonalità all’arte astratta e la tonalità all’arte concreta, confrontato la sua evoluzione artistica con quella del pittore Philip Guston, dove “la tensione tra concretezza e astrazione” diventa un tema fondamentale per entrambi, nell’intonazione creativa attraverso i suoni o le immagini.
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La raccolta dei saggi di Rochberg si intitola The Aesthetics of Survival mentre la sua autobiografia si intitola Five Lines, Four Spaces.
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