– MG Philipponnat Clos de Goisses 1990. Maturo al punto giusto; imponente per cremosa mineralità, tostatura graziosa con nuances di vaniglia, mela al perfetto grado di maturazione, zucchero di canna.
– Philipponnat Clos de Goisses 1996. Primo sorso appena stappato: bruciante compattezza alla narici alla faringe all’esofago. A seguire tutta l’esuberante imponenza d’una bollicina finissima, concretissima e senzafine che ti riempie d’un solo, spasmodico desiderio: sostituire d’emblée con damigiane e damigiane di questo supremo, vivificante champagne tutto quel vecchio sangue nel sistema cardiovascolare nostro e di chi “si” e “ci” vuol bene.. ALLA NOSTRA!
ps.
L’estrema difficoltà di lavorazione del Clos de Goisses sul Mont de Mareuil – dalle ostili pendenze e posizione dei vigneti deriva il termine champenois: Goisses – ha portato alla parcellizzazione di questi 5,5 ettari in 11 lieux-dits a loro volta frazionati in 20 parcelle: