Vincent Laval dice che non ha dato particolarmente ascolto ai consigli del padre riguardo vigne vino e vinificazione: “è un lavoro da morirci di fame”. E difatti nonostante questi “incoraggiamenti” paterni, Vincent da Récoltant Manipulant ha continuato in solitaria a prendersi cura dei 2,5 ettari certificati a biologico fin dal 1971 da cui tira fuori le sue belle buone ma sempre troppo poche 9000 bocce o poco più. Cumières è il nome del paese vicino Épernay sul lato destro della Marne, da cui il nome della zona a Premier Cru: “Cumariot”.
Questa etichetta in particolare è un assemblage di Chardonnay (50%) Pinot Nero (30%) Pinot Meunier (20% ) che è indicata quale Brut Nature a significare che nessuna aggiunta di zuccheri è stata fatta dopo la sboccatura. Neppure un mese fa ho bevuto un Brut Nature di Laval millésime 2011 cuvée “Les Chênes” un Blanc de Blancs (100% Chardonnay) che esce solo nelle migliori annate di grande maturazione ma mi è sembrato però che forse era, e a ragione, ancora troppo presto, leggermente acerbo il quale merita senz’altro di maturare ancora qualche annetto in vetro dopo averne fatti almeno 4 di anni in bottiglia sui lieviti dopo i 10 mesi di prassi d’affinamento in fûts de chêne cioè in tonneau.
Ogni singolo dettaglio – dal trattamento biologico del vigneto al paziente lavoro in cantina – sembrano combinarsi e corrispondere amorevolmente tra loro per rendere questo prodotto artigianale un’espressione di champagne di profonda autenticità, pulizia, succosità e gusto deciso; significativa poi l’acidità a sostegno del velluto frizzante, fragranze floreali, poppute bolle, sapore leale che testimoniano altrettanto d’un sentimento di preservazione della natura accompagnato a fragili ma continui gesti di consapevolezza agricola. Amo Champagne Georges Laval e questi suoi champagne ricolmi di formosa sostanza!